Modernismo, in Catalogna, ma anche Art Nouveau (in Francia, Belgio, Spagna e America Latina), Liberty o Floreale (in Italia), Jugendstil (in Germania e nei paesi nordici): un movimento architettonico nato per rompere con il passato e introdurre una nuova estetica, a cavallo fra ‘800 e ‘900, che ha donato a Barcellona molta della sua unicità.
Uno dei suoi manifesti è Casa Batlló, progettata dal re indiscusso del Modernismo, quel Antoni Gaudí che con la Sagrada Familia ha poi dato eco imperitura al movimento spagnolo.
La Rivoluzione industriale, l’Esposizione Universale del 1888, il boom economico dovuto alla perdita delle ultime colonie e al rientro in patria della ricca borghesia d’oltreoceano, insieme al famigerato Piano Cerdà, che amplia la città donandole l’ormai tipico impianto ortogonale, pongono le condizioni ideali al fiorire degli edifici modernisti che così tanto caratterizzano Barcellona.

Lorena D’Onofrio, Hub guest

Debora Ricupero, Hub guest
Traendo ispirazione dalla natura, si ha un’esplosione di colore, esuberanza decorativa, linee ondulate e sinuose (la linea retta è considerata incompatibile con l’essenza curvilinea delle forme naturali), che partendo dall’architettura investe tutte le arti applicate che vengono poi utilizzate nella decorazione, o iperdecorazione, degli edifici: scultura, pittura, ceramica, vetro e ferro battuto.

Gianni Rizzi (Hub guest)
Casa Batlló è il frutto della totale libertà creativa che Josep Batlló, ricco industriale tessile che acquistò l’edificio a inizio ‘900, dette ad Antoni Gaudí, affidandogliene la ristrutturazione. L’architetto ne rivoluzionò la facciata e la struttura, dando vita a un’opera che nella sua fiabesca apparenza non perde però mai di vista la funzionalità. Balconi fantasmagorici, arcuati e sinuosi, vetri colorati, sculture e maioliche che rifulgono alla luce del sole, donano un aspetto magico alla facciata, enfatizzata dalle “tegole” del tetto in ceramica, che ricordano le squame di un drago. Ogni particolare, interno ed esterno, è stato disegnato da Gaudí: ceramica, marmo, ferro battuto, stucco e legno diventano porte, maniglie, campanelli, boiserie, arredi, tutti caratterizzati da un rimando alla liquidità della luce, dell’acqua, delle forme della natura.


Casa Batlló è un sogno che profuma di mare, evoca bestiari fantastici e ci fa tornare bambini, riportando il vivere a una dimensione ludica che l’essere adulti spesso ci fa dimenticare.
“Spariranno gli angoli e la materia si manifesterà abbondantemente nelle sue rotondità astrali: il sole vi penetrerà per i quattro lati e sarà come un’immagine del paradiso. Si potrà trar partito dai contrasti e così il mio palazzo sarà più luminoso della luce” (Antoni Gaudí).
Valentina Monti
Photo Elisa Imperi (www.itm.srl)